Tommaso Di Dio (1982), vive e lavora a Milano.
È autore della raccolta di poesie Favole, Transeuropa, 2009, con la prefazione di Mario Benedetti. Dal 2015, è membro del comitato scientifico del laboratorio di filosofia e cultura Mechrì. Nel 2014, esce il suo libro di poesie Tua e di tutti, Lietocolle, in collaborazione con Pordenonelegge, tradotto in francese da Joëlle Gardes per Recours au poème éditeurs. Nel 2015 pubblica la plaquette Per il lavoro del principio, nata all’interno del progetto Le parole necessarie, in collaborazione con Il Centro di Poesia Contemporanea di Bologna e l’Ospedale Sant’Orsola. Nel 2017 è stata pubblicata in tiratura limitata la breve raccolta Alla fine delle favole, Origini edizioni, Livorno. Nello stesso anno, pubblica il saggio Nel labirinto del ritorno. La parola poetica e il ritmo, nella rivista «Il Pensiero» a cura di Massimo Donà. Per Ibis Edizioni, è stata pubblicata la sua traduzione di La primavera e tutto il resto del poeta americano W.C. Williams. Nel 2018 è tra i fondatori della rivista di poesia e arte Ultima, in cui ha pubblicato la plaquette World Wide Whatsapp crash. Nell’autunno del 2019 ha scritto una Prefazione alla riedizione del libro di Vittorio Sereni, Il musicante di Saint-Merry, edita da il Saggiatore. Nel 2020 sono stati pubblicati due libri di poesia: per l’editore Interlinea, Verso le stelle glaciali e per le Edizioni volatili, la plaquette La favola delle pupille (tradotta in greco da Maria Frangoulis). Nel 2022 esce, per Scalpendi Editore, il libro di poesia Nove lame azzurre fiammeggianti nel tempo. Nel 2023 ha curato un’antologia della poesia italiana degli ultimi cinquant’anni, Poesie dell’Italia contemporanea (Il Saggiatore), ha curato e tradotto una selezione di poesie di Dylan Thomas (Visione e preghiera, Giometti&Antonello) e ha infine pubblicato per Nino Aragno il suo ultimo libro di poesia: Ardore.